Atomi di Myanmar (Birmania)

MYANMAR FAI DA TE

27 giorni da sola.

27 giorni di incanto, di improvvisazione, 27 giorni di incontri, di confronti, di apertura verso il mondo

27 giorni di pensioni trovate al momento, di mezzi pubblici di ogni tipo, vip bus e catorci ingombri di sacchi di riso, di passaggi gratuiti in pick up, di silenziose piroghe tradizionali in legno, di rombanti lance a motore.

Mercati tribali, alcuni autentici, altri meno, sentieri di fango, placidi villaggi di palafitte, pagode senza tempo. Una popolazione mite, sorridente, con grandi speranze per il futuro. Il mio viaggio si svolge 3 mesi prima delle storiche elezioni che porteranno la National League for Democracy di Aung San Suu Kyi alla vittoria.

Visi interessantissimi da fotografare

Prima di raccontare tutto questo, alcune indicazioni pratiche.

CAMBIO (aggiornato a luglio 2015)

La valuta della Birmania è il Kyat (MMK)

1 MMK =  0.00076 Euro      1 Euro = 1273.77 MMK

Come per i dollari, è assolutamente necessario utilizzare banconote euro in perfetto stato, tipo quelle nuove di zecca erogate dai bancomat. E’ meglio disporle in un portafoglio che possa contenerle in posizione distesa. Ovunque li vendono, alle bancarelle. 1 USD per un esemplare in plastica e decori cinesi, 2 USD per uno molto carino foderato in bambù (a Sagaing)

SPESE

Avevo veramente paura di sbancare, prima della partenza. Tuttavia i miei timori sono risultati infondati, e sono riuscita a contenermi. E’ comunque vero che si tratta del paese con il peggior rapporto qualità/prezzo fra quelli del sudest asiatico, soprattutto per le sistemazioni.

Ho speso, in tutto, 736050 MMK (Kyat).

113000 MMK per cibo ed acqua. Minimo 300 MMK per cibo da strada preso a Yangon, 700 una zuppa di noodles sempre in strada a Hsipaw, max 4900 in un ristorante indiano.

L’acqua l’ho pagata da un minimo di 180 MMK in un supermercato a Hpa An a 500 durante il trekking a Hsipaw

Alberghi, spesa 384350 MMK. Minimo 8 USD per una stanza con ventilatore e bagno condiviso alla Lily The Home a Hsipaw (che consiglio caldamente), max 25 USD. I prezzi li ho indicati in dollari americani, ma ho sempre pagato in MMK, moltiplicando per 1150 o 1200, a seconda dei casi.

Trasporti, spesa 238700 MMK, tutto incluso, bus, taxi, barche, bici, ingressi, sovratassa per macchina fotografica, tassa per entrare a Bagan e Inle, ecc ecc

Totale in Euro : 560 (20.74 al giorno)

Totale con voli : 1233 Eu 

VOLI

Qatar Airways – 559 Euro, comprato con molto anticipo, per coniugare basso prezzo e coincidenze veloci.

16/7/15 Malpensa 16.05 – Doha 22.55 / QR120

17/7/15 Doha 01.10 – Bangkok 12.05 / QR828

15/8/15 Bangkok 20.05 – Doha 22.55 / QR829

16/8/15 Doha 00.45 – Milano 06.10 / QR123

Air Asia

19/7/15 Bangkok 10.50 – Mandalay 12.15 / FD244 – 46 Euro

14/8/15 Yangon 08.30 – Bangkok 10.15 / FD252 – 68 Euro

Molto più economico volare su Bangkok e poi spostarmi con Air Asia piuttosto che arrivare direttamente in Birmania da Milano

Qatar Airways vanta di essere la miglior compagnia economica del mondo, ma sinceramente come servizi a bordo preferisco Emirates.

L’aeroporto di Doha è spaziale, sprigiona lusso da ogni poro. 

SPOSTAMENTI INTERNI

BUS

Le tratte che collegano le località più turistiche (Bagan, Lago Inle) a Yangon e Mandalay offrono ampia scelta di orari e prezzi. E’ possibile spostarsi con grande comfort in bus notturni dotati di sedili ampi e reclinabili che effettuano tragitti diretti.

Nel resto del paese si viaggia su bus dipinti a colori vivacissimi simili ai nostri extraurbani. Prezzi esigui. L’aria condizionata va a fortuna. Partono di solito nelle primissime ore della giornata, al più tardi alle 6.30. Meglio acquistare i biglietti senza intermediari. Gli “uffici” si presentano come da foto

In alternativa, catorci piuttosto scomodi

TRENI

Utilizzati nella sola tratta Kalaw-Shwenyaung, in prima classe. Comodo, ma lento. Mi sembra di capire dalla mia esperienza che, se non ci si affida ad un’agenzia che fa pagare commissioni salate, l’unico modo di avere i biglietti è presentarsi un’ora prima dell’arrivo del convoglio.

TAXI

Molto usati anche dai backpackers per visitare località non raggiungibili dai mezzi pubblici, esempio Kakku. I prezzi non sono bassi, ma è abbastanza facile trovare compagni di viaggio per dividere le spese. Nel diario di viaggio troverete tutti i dettagli

BARCHE

Molte città (es. Mandalay-Bagan, Mawlamyine-Hpa An) sono collegate via fiume, oltrechè via terra,  ma gli spostamenti sono lenti, quindi mi sono servita di barche soltanto sul Lago Inle. Il costo di una escursione tipica toccando i “5 days market” è 15 USD, località più distanti tipo Inthein o Samkar sono un discorso a parte.

CLIMA / ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO

Caldo/umido. La Lonely Planet definisce “torrida” Mandalay, ma dopo 2 giorni a Bangkok atterrando qui ho provato come un senso di sollievo. Caldo è caldo, nulla da dire, ed il sole brucia, ma sono sufficienti acqua, cappellino ed una spalmata di protezione solare sulle porzioni di pelle esposta. Luglio/agosto è la stagione dei monsoni, e io di pioggia ne ho trovata tanta, in quantità così eccezionale che anche molti birmani ne erano stupiti. La zona più colpita lo stato di Rachine, con migliaia di morti, ma tutto il sud, compresa parte di Yangon, è stato inondato. Ho dovuto cambiare l’itinerario di viaggio in corso d’opera. La colpa di questi disastri, come dappertutto nel mondo, è il surriscaldamento del clima, il degrado ambientale, la deforestazione, lo sfruttamento del suolo, l’abusivismo edilizio, ecc.

E’ preferibile indossare capi che non lascino scoperte spalle e cosce, non solo nei templi. Qui, le calze non sono permesse. Ciabatte aperte con una suola comoda mi sembrano la soluzione migliore, un po’ d’impiccio le scarpe con lacci.

Tessuti traspiranti e leggeri come il lino sono perfetti. Un poncho impermeabile per riparare dalla pioggia è sicuramente utile, ma non favorisce la traspirazione. A voi la scelta. A Bagan, equilibrismi con ombrello e macchina fotografica mentre si pedala in bicicletta possono essere pericolosi, l’unica forse è accettare di buon grado di inzupparsi sino alle ossa. Viste le temperature, non è così spiacevole.

Sulle alture, Hsipaw, Kalaw, durante la sera rinfresca, ed è meglio avere a disposizione un pile o una giacchetta. Apro una parentesi sul tema “la calzatura adatta durante la stagione delle piogge in clima caldo umido”. La prima cosa d’istinto che mi viene in mente sono i gambali di gomma tipo pescatore, così si è sicuri di restare asciutti. Uno li compra sul posto, li usa e poi li regala. Però non sono comodi per la camminata, e fanno sudare. Mi sono portata dietro scarpe da trail in goretex, che sarebbero state perfette se non fosse che in certi casi sono sprofondata nel pantano sino oltre le caviglie, per cui l’acqua è entrata da sopra. Gli scarponcini alti li avevo lasciati a casa perchè temevo che sarebbero stati esagerati rispetto al clima, e troppo gravosi da trasportare. Col senno di poi, avrei dovuto aggiungerli al bagaglio.

TREKKING NELLA STAGIONE DELLE PIOGGE

Ni. Per i dettagli rimando alle sezioni di Hsipaw e Kalaw

Diciamo che ci sono dei contro, sguazzare nel fango non è il massimo della vita; sicuramente il cielo cupo ha alterato i colori dei paesaggi, ma non i rapporti con le persone, che sono la cosa più cara che mi rimane. Per cui sono comunque contenta di averlo fatto

PER I SINGLES CHE VOGLIONO RISPARMIARE

Purtroppo è vero: in Birmania alcune escursioni costano, e bisogna per forza affidarsi a mezzi privati. Per chi viaggia solo possono essere delle mazzate, ma non è detta l’ultima parola… Consiglio, soprattutto a Mandalay e Nyaungshwe, di soggiornare in alberghi dove ci sia un bel giro di ospiti, saranno i gestori stessi a formare i gruppi,  ed accorpare i singles ad altri partecipanti. Per itinerari meno richiesti, potete cercare voi stessi di convincere i vostri vicini di stanza (io ho seguito questa strategia per Kakku e Inthein).

Esempi : il Nylon Hotel di Mandalay, NK Villa o Aquarius Inn a Nyaungshwe, Lily the home o Charle’s a Hsipaw.

Per i trekking, potete fare come sopra detto, oppure recarvi nelle agenzie più rinomate, e ci penseranno loro. A Hsipaw mi sono appoggiata all’hotel, a Kalaw all’agenzia di Sam’s Family

ALBERGHI

Come già detto nella sezione “Spese”, è confermato, come si legge in molti forum, il pessimo rapporto qualità/prezzo, soprattutto a Yangon. Chi viaggia “basic”, pur accontentandosi, deve mettere quindi a budget qualche soldino in più. Una stanza decente, con bagno, parte dai 20 USD. Ho però notato che in molte guesthouse i wc e le docce in comune sono puliti e moderni. Ho speso da un minimo di 8 USD per un’ottima singola con bagno in comune a Hsipaw (Hotel Lily the Home, che straconsiglio) ad un massimo di 25 a Bagan (Nyaung U, Pan Cherry Guesthouse). La palma del peggiore va alla Garden Guesthouse, proprio davanti alla Sule Pagoda di Yangon (13 USD). Veramente una schifezza, sporco in maniera allucinante. Dettagli e tante foto nel diario di viaggio.

COMUNICAZIONI

Ho scoperto appena atterrata a Mandalay che molte notizie riportate su guida e forum non sono più aggiornate.

I cellulari italiani ora funzionano in Birmania.

Vi sono 3 gestori locali di fonia, Telenor, MPT e Oredoo, la ricettività è discontinua, e dipende dalle zone. Oredoo ha funzionato a Mandalay,  Hsipaw, Bagan, e al sud. A Kalaw sono stata completamente isolata. A Nyaungshwe stranamente non funzionava niente, ma bastava spostarsi di qualche km, sulla terraferma o sull’acqua, e tornavo raggiungibile.

Ci sono ovunque chioschi che vendono sim cards, al prezzo di 5 USD, a cui si deve aggiungere la ricarica 

CIBO

Una mezza delusione. Il famoso curry birmano è pesante, poco profumato e unto  rispetto a quello indiano o thai. Soprattutto con le verdure, dà più l’impressione di “caponata”, piuttosto che curry vero e proprio.

SHOPPING

Una favola.

Piuttosto che all’Aung San Market di Yangon, consiglio di fare acquisti qui :

– bancarelle di Sagaing/Mingun (monili e fermacapelli di semi di anguria, molto economici ed originali, non li ho visti altrove, ciabattine in bambù di moltissime varietà)

– bancarelle alla Pagoda Phaung Daw Oo, in mezzo al lago Inle

– bancarelle del mercato che si tiene, dietro alla suddetta Pagoda, in determinati giorni (bigiotteria di tipo etnico, camicie, sarong e pantaloni di foggia shan

– bancarelle Shwezigon Paya a Nyaung U

– venditori ambulanti in zona Bagan per batik veramente belli, nei colori naturali, che poi non si trovano più altrove

Relativamente all’Aung Sang Market: almeno una metà è dedicato alle pietre preziose, centinaia di bugigattoli che vendono tutti le stesse cose, pochissimi avventori, in gran parte interessati a chincaglieria di giada da pochi euro. Le fatture rilasciate, stranamente, riportano sempre la medesima ragione sociale, Shwepynann. Un po’ deludente, esclusi i gioielli, molti articoli sono gli stessi che si trovano anche a Bangkok, al Chatuchak Market.

Della bella bigiotteria etnica che chiunque vendeva sul lago Inle qui ci sono poche tracce, idem delle camicette in seta e altri articoli tessili, rare le ciabattine.

VALE LA PENA ANDARCI?

Assolutamente sì. Straordinario. Un incanto davvero

Pedalare nella piana di Bagan, anche sotto la pioggia, non ha prezzo. Idem la vista dall’alto dei templi. Chissà che meraviglia deve essere con un meteo appena appena decente

Escursione in canoa a Maing Thauk, sul Lago Inle, come sopra.

Kakku, fantastica.

Inthein, stessa cosa.

Paesaggi meravigliosi a Hpa An

Mezza delusione: la golden Rock. E la Shwedagon Paya di Yangon. Forse perché ero alla fine del viaggio, e pagode ne avevo già viste tante… 🙁 

FREGATURE / CRIMINALITA’

Niente di che. Unico episodio spiacevole da segnalare a Kyaikto, dove un mototaxi mi ha seguito, nonostante lo avessi fanculizzato più volte, sino alla mia guesthouse, per pretendere una commissione.

SALUTE

Fate attenzione a dove mangiate. Sono il tipo che non disdegna le bettole, ma questa volta a Bagan mi sono beccata una dissenteria mica da ridere, e ho dovuto prendere il Normix

CANI RANDAGI, GATTI E ALTRI ANIMALI

I cani in Myanmar fanno veramente una vita da cane. Ce ne sono un’infinità, ma non sono aggressivi. Questa almeno è la mia esperienza. Se vi troverete a tu per tu in un luogo isolato, molto probabilmente si allontaneranno appena vi vedono. La gente li caccia in malo modo, non appena cercano di “accasarsi” presso qualche cortile, o riparo, o porticato. Non sono abituati ad essere coccolati. Molto triste. Unica consolazione: qui almeno non li mangiano..

I gatti paiono ben tollerati e ronfano tranquilli non solo nei posti più improbabili, tipo i sellini delle moto parcheggiate, ma anche nelle case private, nei negozi, nei ristoranti, nelle guesthouse e nei templi di ogni ordine e misura, per la gioia di tutti gli amanti di queste creature 🙂

A parte qualche geko e scarafaggio in camera non ho visto in giro altri animali, nemmeno scimmie. Le temevo al monte Zwegabin di Hpa An, ma per fortuna non si sono fatte vive.

 

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