Venezuela – Amarcord

Venezuela fai da te

Pochi appunti e foto per il mio primo viaggio fai da te a basso budget, che ho intrapreso con la mia amica Enrica, colei che mi ha iniziato al randagismo, e sua sorella Flavia.

Enrica aveva già fatto in precedenza qualche viaggio con Avventure nel Mondo.

Diciamo che ci siamo compensate, perché lei aveva l’esperienza ma non conosceva le lingue straniere, io conoscevo le lingue straniere ma non avevo l’esperienza.

Sicurezza

Ricordo tante brutte facce a Caracas, ed una pistola alla stazione dei bus a Ciudad Bolivar.

Ricordo gli uomini che ci guardavano come se volessero scansionarci coi raggi x

Ricordo Enrica dire a muso duro “non mi rompere i coglioni” al primo taxista che appena atterrate all’aeroporto ha cercato di fare il furbo coi prezzi.

Ricordo loschi ceffi che, come avvoltoi, mi hanno accerchiato al terminal dei bus a Ciudad Bolivar, mentre Enrica era in bagno ad accompagnare sua sorella che da sola aveva paura, e quando è tornata, dopo un’eternità, mi è parso, le ho detto “non lasciarmi mai più sola con tutti i bagagli in un posto del genere”.

Ricordo che a Caracas siamo stati in un hotel raccomandato da una persona del posto, e che siamo andate a cena con lei in un ristorante da lei consigliato perché in zona sicura, affinché potessimo spostarci a piedi.

Ricordo che mi sono sentita più normale quando quattro ragazzi di Brescia, incontrati nell’accampamento a Canaima, mi hanno confessato che anche loro avevano paura a camminare a Caracas dopo cena.

Parco Nazionale Henry Pittier

Foresta pluviale. Ero stata pochi mesi prima in Australia, nel Queensland, forse per questo paragone non mi ha colpito tanto

Puerto Columbia e Choronì

Due bei paesini coloniali con tante case colorate, amache appese nei giardini, una bella pensione coi bagni piastrellati di mattonelle bianche e blu. Tanta gente sul lungomare, coi portelloni delle auto aperti e uno stereo enorme nel bagagliaio che pompava musica a tutto volume, e loro a ballare.

Parco di Morrocoy

Belle spiagge, e tante famiglie del posto in vacanza.

Un’infinita di venditori ambulanti in spiaggia, che proponevano una marea di cibarie e stuzzichini.

Ciudad Bolivar e Canaima

Bus scassato da Caracas, tutta la notte passata accanto ad un ciccione che mi puntava il gomito contro le costole, e, nonostante mi desse fastidio, dormivo lo stesso. Il bus si è rotto e ci ha fatto perdere un sacco di ore, ad Enrica hanno rubato la macchina fotografica.

Città orribile, hotel infestato di scarafaggi. 200 dollari per l’escursione di 2 notti/3 giorni dopo aver setacciato tutte le agenzie in città. Ho rampognato per un bel po’ di tempo quando ho scoperto che avremmo dormito in amache sotto una tettoia di lamiera, mentre in agenzia mi avevano promesso un letto. Ho rampognato molto meno, anzi mi sono persino rallegrata, quando ho scoperto che il nostro campamiento aveva vista sul Salto Angel, e le nostre amache avevano le zanzariere, ed il bagno aveva la tazza ed era immacolato. Cose da non dare così scontate, in quelle circostanze.

Ci siamo spostati in lancia su un affluente del rio Orinoco, abbiamo scarpinato nel fango alle caviglie sotto una pioggia scrosciante, visitato un paese dalla bellezza primitiva e primordiale, fatto il bagno nei fiumi, senza ovviamente sapone, perché non c’erano docce, abbiamo arrancato nella foresta pluviale mentre la guida ci mostrava le piante officinali, siamo passati dietro il Salto Sapo. Il senso di panico che ho provato quando mi sono sentita schiacciare la testa dal getto d’acqua, che ai lati è sicuramente meno imponente, attraversando il sentiero, me lo ricordo ancora adesso. Mi ha tolto il respiro.

Ricordo che in amaca ho dormito benissimo, grossi ratti che la sera correvano lungo i pali sotto alla tettoia, le cimici verdi grosse come la mia mano, l’umidità e i vestiti che non asciugavano mai, ricordo che è stata una delle più belle esperienze della mia vita.

Ricordo di aver volato su un aeroplanino piccolissimo, con un pilota che sembrava Bud Spencer, sotto un cielo nerissimo. Enrica rideva, Flavia era terrorizzata. Ricordo che ero così stanca che mi sono addormentata e mi sono scordata di aver paura.

Ricordo che al ritorno dall’accampamento, alla vita “civile” di Ciudad Bolivar, Enrica è entrata in un 3 stelle per cambiare dei soldi, ed io come una ladra mi sono infilata nei loro bagni di marmo, per darmi una lavata finalmente col sapone, e ho pensato “minchia come mi sono ridotta”, ma ridevo.

Los Roques

Sopravvissuta all’aeroplanino anche questa volta!

Il volo del pomeriggio costa meno, quindi, arrivate in aeroporto, abbiamo aspettato qualche ora prima di partire.

Siamo quindi atterrate nel pomeriggio, e la ricerca della posada è stata abbastanza faticosa, primo perché comunque le sistemazioni sono carissime, e secondo perchè non avevamo la prenotazione.

Siamo riuscite a trovare una stanza da Chez Judith, 30 dollari, che, per tutto il tempo, ci ha dato da mangiare spaghetti con una lattina di tonno sott’olio vuotata sopra.

Quando ci siamo lamentate, ci è stato detto “per questo prezzo che volete pretendere”.

Tutte le altre posadas erano molto più care, ed erano i proprietari stessi che provvedevano alle escursioni dei loro ospiti, scaricandoli sui vari cayos insieme ad un frigo zeppo di cibo, e l’ombrellone, il che, se ci penso, fa un po’ ridere.

Noi invece abbiamo dovuto arrangiarci da sole a cercare una barca che ci portasse, siamo state costrette a ripararci dal sole persino dietro ai fili d’erba, visto lo scarseggiare della vegetazione. Ho rischiato le ustioni. A pranzo abbiamo improvvisato.

Mare bellissimo come non mi sarei aspettata, vale proprio la pena andarci!

Isla Margarita

Niente di che. Degli svedesi incontrati a Canaima ci hanno consigliato la località di Juan Griego, rinomata anche per i tramonti che, devo ammettere, non mi hanno delusa.

Direi trascurabile senza rimpianti.

Valencia - Bus locale
Valencia – Bus locale

 

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Puerto Columbia

 

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Morrocoy

 

L'aeroplanino che mi ha portato a Canaima da Ciudad Bolivar
L’aeroplanino che mi ha portato a Canaima da Ciudad Bolivar
Il paesaggio
Il paesaggio
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Canaima
Il Salto Sapo
Il Salto Sapo
Dietro al Sapo
Dietro al Sapo
Il Salto Angel
Il Salto Angel
L'accampamento dove ho dormito 2 notti
L’accampamento dove ho dormito 2 notti
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Los Roques Cayo Agua
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Loso Roques – Cayo Agua
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Los Roques – Cayo Agua
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Los Roques
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Los Roques
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Los Roques – Francisquì
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Tramonto a Grand Roque

 

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Isla Margarita
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Isla Margarita
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Bellissimi tramonti a Juan Griego
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Juan Griego
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Juan Griego
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Juan Griego
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Juan Griego

 

 

4 commenti su “Venezuela – Amarcord

    • Ciao Luigi, io sì, lo rifarei, il problema è che ora non ho assolutamente idea di quali siano le situazioni politiche e di sicurezza del paese, credo ancora di molto peggiorate rispetto al 99, che è l’anno in cui ci andai io… quindi forse dovresti fare una verifica in questo senso sui forum di tripadvisor o lonely planet. Un caro saluto

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