Haputale —> Ella

Haputale —-> Ella – 2 agosto

Perfino il tempo sembra accorgersi del mio sommo dispiacere nel lasciare Haputale, un cielo grigio ed una pioggerellina finissima intristiscono l’atmosfera.

Lascio i bagagli in reception avvisando che tornerò a prenderli verso le 13.30. Decido di camminare verso Adisham Hill ed il monastero. E’ una passeggiata di circa 3.7 km, stando a Google Maps, andando sulla Temple Road e poi seguendo le indicazioni, costeggiando altre piantagioni di thé.

L’ultimo tratto è in mezzo ad una foresta. Soltanto una parte dell’edificio è visitabile.

Rientro alla base sotto una pioggia più fitta, pranzo da Risara, 160 LKR, cerco il sorridente signore anziano addetto al thé, ma non è il suo turno, mi spiace non vederlo più senza avergli detto addio e grazie di tutto.

Gli sportelli della biglietteria aprono precisi 50 minuti prima dell’arrivo del treno, mi metto in fondo alla lunga coda, ed acquisto un posto di 2° classe per Ella (50 LKR).

Incontro dei francesi molto simpatici, ma purtroppo vanno in direzione opposta alla mia. Un procacciatore di affari mi mette in contatto con un suo corrispondente alla destinazione. Sul treno non ci sono posti a sedere, quindi mi metto in piedi accanto alla porta, per vedere almeno un po’ di panorama.

Le guide dicono che la tratta sia molto scenografica, ma, dopo quello che ho visto ieri, tutto perde un po’ di significato.

Il piazzale antistante la stazione di Ella è un carnaio, il procacciatore mi aveva detto di cercare una donnina piccola e magra, lo standard srilankese di corporatura femminile, quindi rinuncio in partenza, miracolosamente riesce a trovarmi lei. Mi accompagna a casa sua, alla pensione Rock Face, su per una scalinata ripidissima che ci porta a mezza costa, distante dalla via principale, sotto un gigantesco traliccio da elettrodotto, ma con una discreta vista, e, soprattutto, molto silenzio.

Mi mostra un paio di camere, scelgo quella che mi sembra la migliore, con ingresso indipendente, costo 2000 LKR, considerando i prezzi di Ella mi sembra un buon affare. Il bagno è abbastanza carino.

Confermo ad una delle graziose figlie della padrona di casa che mi fermo da loro a cena. Torno in stazione, per fortuna sono nell’orario giusto, e decido di comprare subito il biglietto per Kandy (600 LKR), prenotando il posto. Non posso permettermi di farmi 7 ore in piedi di notte senza dormire! Incontro i due neozelandesi di Haputale. Torniamo indietro insieme, ci sediamo al Bloom Café, io ordino un thé al ginger (150 LKR), e parliamo di un sacco di cose interessanti, dal conflitto arabo/palestinese al rigore imposto dalla trojka a Italia e Grecia (loro vogliono sapere cosa ne penso), poi passiamo a temi più personali. Ci salutiamo all’ora di cena, scambiandoci gli indirizzi email, ed augurandoci di ritrovarci presto. Passeggiando mi rendo conto che non ci sono ristoranti economici, quindi, qualsiasi cosa pagherò, ho fatto bene a rimanere a cena alla pensione. Un riso e curry, con frutta mi costa 350 LKR, più 80 LKR di acqua. Conosco due ragazzi francesi che hanno occupato la stanza ricavata nella casa padronale che io avevo scartato per avere più indipendenza. Anche con loro, conversazione molto interessante, questa volta su Dostojevski e luoghi poco conosciuti ma che vale la pena di raccomandare in Italia e Francia

 

 

 

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