HIROSHIMA (dal 11 al 13 giugno 2024)
Raggiunta in Shinkansen Nozomi da Himeji. Ho comprato il biglietto direttamente in stazione, nessun problema, ci sono treni tutte le ore. 8770 yen. Un’ora scarsa di viaggio. Escluso da qualsiasi tipo di Japan RP.
DORMIRE
2 notti al Trust Hotel, stanza singola con bagno, prenotata via Booking, costo 35,32 Eu a notte. Vicino alla stazione, scelto per comodità logistica e per il prezzo. Colazione inclusa. Volendo risparmiare di più, ci sono anche capsule, divise per genere. Al piano dove si trovano le capsule c’è un’area con un paio di tavolini piccoli, un microonde ed un dispenser di acqua sia calda che fredda. Ho scaldato lì i miei piatti ma li ho consumati in camera. Letto molto comodo, pigiama, acqua, thè e caffe forniti ogni giorno. Pulizia impeccabile, che ve lo dico a fare..
COSA VEDERE
Peace Memorial Museum
Il Peace Memorial Museum, da vedere una volta nella vita, per sentire sulle spalle tutta la stupidità e la cattiveria del genere umano. Ingresso 200 yen, audioguida, che consiglio caldamente, 400 yen. Ci sono arrivata molto preparata dagli special di Alberto Angela, che avevo visto anche in replica, ma essere presente sul posto amplifica le sensazioni. La visita impegna per almeno due ore e mezzo/tre, e si divide in 3 parti. La prima è dedicata alla devastazione del 6 agosto, la sofferenza dei sopravvissuti ustionati e feriti, ai danni causati dalle radiazioni, ai racconti di coloro che hanno perso i loro cari, unitamente a fotografie di persone, abiti, ed altri oggetti ed effetti personali.
Particolarmente emozionante la storia di Sadako Sasaki e i mille origami, la cui vicenda già conoscevo perché narrata in un libro che avevo letto da ragazzina. Ho fotografato i suoi origami, è stato emozionante.
La seconda e terza parte invece sono relative allo sviluppo e lancio della bomba, all’era atomica, alla storia della proliferazione di armi atomiche nel mondo, e l’auspicabile abolizione e smantellamento delle stesse. Una terza alla storia di Hiroshima, la sua rinascita ed il sostegno ricevuto dal mondo intero. Fra le varie testimonianze di Capi di Stato in visita durante le commemorazioni, una lettera del nostro carissimo ex Presidente Sandro Pertini. Vicino al museo c’è un monumento in ricordo delle vittime, ed una fiamma perpetua che continuerà ad ardere sino a che l’ultima arma atomica non verrà smantellata. Leggermente discosto, i ruderi dell’unico edificio della città che non è stato ricostruito, della cui cupola non resta che l’intelaiatura in acciaio.
Molte scolaresche visitano il museo, ed è probabile che, una volta usciti, verrete intervistati dai ragazzi, che vogliono sapere quali motivi vi abbiano spinto sino a qui, e quali sono le vostre idee per evitare che una simile catastrofe si possa ripetere.
Un bus turistico, costo giornaliero 600 yen, parte dalla stazione di Hiroshima ad intervalli regolari e piuttosto frequenti, toccando tutte le località di interesse della città, fra cui il castello, che ho visto solo da fuori, ovviamente andato distrutto a causa dell’atomica e poi ricostruito, un paio di musei, oltre a quello sulla bomba. Uno di essi, quello dedicato alle arti, mi è sembrato particolarmente interessante, perché espone opere di impressionisti francesi, purtroppo però per colpa del poco tempo non ho potuto visitarlo.
MIYAJIMA
L’isola di Miyajima si trova a sud di Hiroshima. Alcune persone pernottano, io l’ho visitata in giornata. Dalla stazione di Hiroshima si può prendere il treno locale della linea Sanyo sino a Miyajimaguchi station, 840 yen, oppure il tram nr. 2 che costa tipo 230 yen. Da qui, ci sono i ferry, quelli della JR costano 500 yen andata e ritorno. L’ultima corsa è alle 22.15, chi vuole assaporare la magia dell’isola praticamente deserta basta che si fermi dopo il tramonto, quando la maggior parte dei visitatori se ne sono già andati, secondo me non è necessario dormirci, ma vero è che in giornata comunque visiti solo una parte dell’isola.
Una funivia, che non ho preso, conduce ad alcuni belvedere, e ad altri templi. Sono raggiungibili comunque anche a piedi, con una passeggiata di circa un’ora.
Sull’isola sono presenti cervi, a differenza di Nara qui non vendono cibo adatto a loro, per cui sarebbe meglio evitare di dargli pane e snack umani vari. I cartelli invitano a trattarli con gentilezza ed empatia, dato che sono animali sacri. Aggiungerei di stare attenti alle mappe/cartine/depliant, ecc, all’attracco in porto c’è come ovunque un ufficio turistico molto efficiente che distribuisce materiale cartaceo, perché i cervi tendono a strapparveli di mano, se non siete attenti, e poi a mangiarli.
L’attrazione principale è il Itsukushima Shrine, che è stato designato come World Heritage nel 1996. Dedicato a tre dee venerate come divinità dei mari, della sicurezza stradale, della buona fortuna e della realizzazione dei desideri. Costruito nel 593, fu in seguito modificato sino a raggiungere l’attuale struttura nel 1168. Situato sul mare, è uno dei luoghi iconici e più instragrammati del Giappone. Consiste in un santuario principale, sale di adorazione e purificazione, sale della musica, tutte collegate da corridoi.
Il colore rosso acceso del santuario, e del Tori di fronte allontana gli spiriti maligni. Le strutture sono ora trattate anche con un vernice speciale che le protegge dalla corrosione salina.
L’ingresso costa 300 yen. Alla biglietteria sono esposti gli orari delle maree. Al 12 giugno, data della mia visita, il culmine dell’alta marea è a mezzogiorno, e la bassa alle 18. Alle 17.30 il mare il Tori è praticamente raggiungibile a piedi, per iconiche foto di tramonti eccezionali, se c’è il sole, ma bisogna tenere presente che il santuario è invece praticamente a secco. Ho deciso di visitarlo nel pomeriggio perché alle 11, quando ci sono passata davanti la prima volta, c’era davvero una folla incredibile. Al pomeriggio, tuttavia, è bello il Tori, un po’ meno il santuario senza acqua.
Una via ombreggiata e piena di ristoranti, bar, negozi di souvenire collega il porto al santuario. La specialità del posto sono le ostriche.
Prima dell’Itsukushima Shrine ho visitato Hokoku Shrine, ingresso 100 yen. Si tratta della più grande costruzione in legno dell’isola, era essenzialmente una biblioteca di sutra buddisti, rimasta però incompiuta dopo la morte del suo ideatore. Di fronte a Hokoku Shrine si erge l’elegante pagoda a 5 piani costruita nel 1407.
Altri templi cui ci si passa davanti, davanti alla spiaggia, sono il Daigan-Ji e il Daishoin. Volendo, c’è anche un acquario ed un museo del folclore. Visto che era una splendida giornata di sole, ho apprezzato molto la quiete e l’ombra del Parco Omoto.
Incredibile come sia possibile lasciarsi alle spalle dopo solo dieci minuti di cammino tutta la pazza folla e il trambusto, la gente proprio non ha voglia di camminare!!