Hawaii (Big Island)

HAWAII – Big Island (dal 28 luglio al 3 agosto)

Autonoleggio

469.61 Eu, con Alamo, prenotato tramite AutoEurope, con presa su Hilo e restituzione a Kona (sovratassa di 58 USD). Un’auto medium size, a fine maggio infatti non ne ho più trovato di piccoline. Nissan Altima, mai sentita prima, con bagagliaio davvero capiente. Qualche graffio, da me fotografato nella fase di assegnazione del mezzo, e nessuna contestazione alla restituzione.

Dormire

Ho scelto di dormire 3 notti a Hilo (178.49 Eu) e 3 notti a Waikoloa (167.19 Eu). Stanze private prenotate con Air BnB, con accesso alla cucina, e bagno riservato a me. Splendida esperienza vivere in una casa vera, soprattutto a Hilo, in un villino in legno semplice e coloratissimo, con una splendida host, Pua, per metà hawaiana, insegnante di lingua nativa, sempre pronta a condividere uova, biscotti fatti in casa, frutti del giardino, e che mi ha insegnato molto della cultura e della politica locale.

A Waikoloa, invece, i gentilissimi proprietari di casa erano americani, come nel resto delle isole. E’ stato comunque interessante interagire con loro, perché io in realtà non conosco nulla della cultura yankee, e, a dire il vero, pure essi ne erano abbastanza critici. L’abitazione era veramente ordinatissima e perfetta, in un quartiere residenziale pieno di belle villettine. Waikoloa è distante circa 6/7 km dal mare, in zona sempre soleggiata e ventosa, e soprattutto, come avevo appreso dai forum di Tripadvisor, lontana dall’aria inquinata di Kona. Ricordo che da metà maggio sino a fine agosto 2018, per via dell’eruzione del Kilauea gran parte del lato ovest dell’isola, sottovento, era appestato da vog. Pare che comunque Kona sia soggetta a questo tipo di problema anche in occasione di eruzioni più contenute.

Mangiare

A Hilo c’è un farmers market quotidiano che consiglio di frequentare perché frutta e verdura costano pochissimo rispetto ai supermercati. In zona aeroporto, vi sono comunque alcuni stores enormi, Safeway e simili. C’è pure un Ross, Dress for less, dove si possono trovare parecchie occasioni. Il lato ovest dell’isola (Kona) è più caro, in ogni caso a Waikoloa c’era un piccolo Times molto fornito

Escursioni

Hawai’i offre un sacco di escursioni di ogni tipo, basta una breve ricerca su Google, il problema sono i costi. Non ho potuto visitare il Volcano National Park vista l’inaccessibilità per via dell’eruzione. Qualsiasi attività deve essere prenotata con un paio di giorni di anticipo almeno, altrimenti bisogna un po’ accontentarsi. Mentre ero a Hilo, non sono più riuscita a trovare posto sul tour in barca che porta al flusso di lava che entra nel mare, quindi mi sono adattata all’elicottero (tanto il prezzo era lo stesso, 250 USD). Da Kona la mia stessa escursione costa almeno 100 USD in più. Il tour viene proposto da più agenzie, i prezzi sono simili. Viene sorvolata l’area sovrastante la colata di lava, poi il lato di costa dove questa scola a mare, una parte boscosa all’interno con diverse cascate, e la costa circostante Hilo. Le correnti d’aria calda emanate dalla lava, scontrandosi con quelle più fresche sovrastanti, creavano cali di pressione stupefacenti, pareva a tratti di essere sulle montagne russe. All’inizio mi sono quasi spaventata dai sobbalzi, ma dopo aver dato un’occhiata al pilota, che continuava ad operare come se niente fosse, mi sono tranquillizzata

Che cosa vedere

L’isola è molto grande, secondo me è indispensabile suddividere i pernottamenti fra costa est (dove si trova il Volcano National Park, e strepitose spiagge nere, la Waipio e Pololu Valley, Onomea Bay, Keaukaha Beach Park), ed ovest, con alcune belle spiagge di sabbia bianca (Hapuna, Waialea, Anaeho’omalu, Kahalu’u), che si contendono il titolo di migliori dell’arcipelago insieme a quelle del sud est di Oahu. La particolarità più interessante di Hawaii è la repentina e spettacolare varietà di paesaggi. Hilo e dintorni sono invasi di foresta pluviale rigogliosa

Hawi e l’estremo nord sono una immensa prateria di erba alta verdissima

Kona e tutta la parte a ovest è una distesa di sabbia bianca e mare azzurro, con un entroterra di scura colata di lava e pietra vulcanica, e pochi arbusti secchi.

Non sono riuscita a completare il periplo dell’isola in auto, e mi sono quindi persa due belle spiagge a sud, che sono la Punaluu e la Pepeekoa (green Beach).

Il Volcano National Park era chiuso ai tempi della mia visita. Da Pahoa, ad ogni modo, si è visto un’impressionante nuvola di fumo incombente sulla cittadina, e mutata in una immensa palla di fuoco la sera. Le foto sono state scattate nel piazzale della chiesa, oltre era impossibile proseguire, la 132 verso il Lava Tree Park era sbarrata.

Per raggiungere Pahoa ho percorso a circa 30 km orari, in uno scenario piuttosto inquietante, sotto una pioggia battente, un tratto di strada completamente dissestata dove lastre di acciaio sostituivano l’asfalto collassato, in mezzo a nuvole di vapore sulfureo nauseabondo. Mi ha fatto più paura questo piccolo tratto che l’escursione sull’elicottero. Mi sono poi diretta verso il mare, a Kalapana, dove ho transitato per un tratto costiero, facendo poi inversione poco prima della interruzione, sul luogo dove la lava entra nel mare (vista poi dall’elicottero)

Hilo è una città gradevole, con dei begli edifici in legno, anche se i negozi nella via centrale sono un po’ ripetitivi, agenzie di viaggio e negozi di souvenirs…

I giardini di Lili’uokalani, invece, sono un’oasi rilassante dove poter pranzare al sacco, ricchi di ombra e prati di erba soffice dove sdraiarsi.

Proseguendo verso sud, si trovano alcuni gradevoli parchi marini, tipo Keaukaha Beach Park, dove le rocce creano pozze naturali dove è possibile fare il bagno senza problemi, in un’acqua trasparentissima.

Un luogo che mi è rimasto nel cuore, pur non essendo particolarmente segnalato o conosciuto, è Onomea Bay, a Papaikou, a pochi minuti a piedi dal mio Air BnB, su una strada che si snoda fra una fitta vegetazione, incontrando alcune piccole cascate, e che attraversa gli Hawaii Tropical Botanical Garden (dalla strada l’accesso non è permesso, ci sono delle reti, è necessario transitare dall’ingresso ufficiale). Si tratta di una piccola insenatura di roccia nera, con un mare difficile da affrontare, ma che trasmette un immenso senso di serenità e pace. Un paio di pescatori ed io, in un silenzio perfetto, rotto solo dal fragore delle onde ed i canti degli uccelli.

Altra sosta degna di nota, in direzione nord, è a Laupahoehoe, dove scorgo alcune tende che sembrano appartenere a turisti, e non a homeless, disposte su un prato di un verde accecante. Non c’è però sabbia, soltanto rocce, ed anche qui il mare non è dei più tranquilli

La perla del lato est sono tuttavia le imponenti scogliere della Kohala Forest Reserve, delimitate dalla Waipio Beach a sud e la Pololu Beach a nord. Sono molto simili, la Waipio è la più conosciuta, e secondo me anche la più bella, tuttavia il sentiero per arrivarci è più lungo, più ripido e ci passano le auto (solo 4WD), spesso si creano ingorghi perché i veicoli non riescono a passare contemporaneamente e quindi si bloccano. Finita la discesa, seguendo sempre la strada senza attraversare i prati, così non si sconfina nelle proprietà private, si raggiunge la spiaggia, molto ombreggiata. Le cascate laterali sembrano molto più vicine di ciò che siano in realtà, io ho provato a raggiungerne una e poi ho desistito.

Al Wapio Look Out ci sono dei rangers gentilissimi e disponibili, una mappa dettagliata di tutti i trails, bagni, tavoli da picnic coperti ed una discreta ressa di gente che sgomita dalla balconata. Al Pololu invece il nulla assoluto, scendere dal sentiero è però meno impegnativo e più rilassante.

Hawi è un grazioso micro villaggio con qualche bar e negozio colorato, già inserito in un paesaggio completamente diverso da quello abbandonato pochi metri prima a Pololu. Niente più alberi e foresta, soltanto una enorme distesa di fili d’erba verde brillante, come già detto.

Poco dopo Hawi mi sono fermata a Kaapau, al Kapaa Beach Park

Nel trasferirmi da Hilo a Waikoloa ho fiancheggiato l’ingresso del Mauna Kea National Park. A causa dell’inadeguatezza della mia auto non avevo neppure pensato di programmare l’ascesa al vulcano, è vietato infatti l’accesso alle vetture che non siano 4WD. E’ il monte più alto della terra, considerano la base che si trova a più di 5000 mt sotto il livello del mare. Mi fermo un attimo a scattare qualche fotografia su questo altopiano brullo e flagellato dal vento. I colori del paesaggio si mantengono costanti quando inizio la discesa verso la costa ovest.

Hapuna Beach è la spiaggia bianca più famosa di Hawaii ed è affollatissima nelle aree erbose dove si trova un po’ di ombra e tavoli da pic nic. La gente non ama molto stare al sole anche perché nelle due volte in cui ci sono stata era un’impresa piantare un ombrellone e sperare che restasse al suo posto, per via del vento.

Camminando tuttavia verso sud si trova via via sempre meno gente. Proseguendo, si raggiungono altre spiaggette con sassi bianconeri, veramente curiose.

Poco più a sud, si trova invece Waialea Beach Park, detta anche Beach 69, una insenatura di acque tranquille e turchesi.

A seguire, la Anaeho’omalu Beach, altra bella spiaggia bianca circondata da un complesso di condomini di lusso, con un accesso tuttavia abbastanza facilitato

In tutta l’area sopra citata, e compresa pure tutta la costa est, da Hilo a Hawi, nonostante l’eruzione del vulcano, le condizioni del cielo erano perfette, aria pulita tersa e nessuna traccia di vog, un particolare specie di inquinamento atmosferico formato dal contatto fra gli ossidi di zolfo e l’atmosfera. Muovendomi invece lungo la costa verso Kona inizio a notare una specie di cappa grigia che avvolge il paesaggio, e ben presto il cielo diventa grigio. Nessun odore cattivo, tuttavia.

Kahalu’u è il punto più a sud che ho raggiunto sulla costa ovest, la spiaggia non è nulla di che ma lo snorkeling è apprezzabile, anche se ovviamente le moltitudini di pesci colorati tendono a stare alla larga dai punti dove si concentra la massima calca. Come biasimarli, del resto, ho notato comportamenti da veri ignoranti del mare, gente che, appena notato un pesce, cominciava ad inseguirlo e puntarlo. I peggiori maleducati tutti asiatici, comunque…. Alcuni stand in spiaggia vendono prodotti solari bio la cui composizione chimica non danneggia il reef, e forniscono informazioni sulle abitudini della fauna marina, nonché le indicazioni per il suo rispetto

 

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