Kangaroo Island

KANGAROO ISLAND (dal 14 al 18 agosto 2023)

COME RAGGIUNGERLA

Via ferry, con Sea Link da Cape Jervis a Penneshaw, 45 minuti di traversata. Costo 240 Eu con l’auto, e 80 senza, ma in inverno c’è l’incognita del mare mosso, per cui non volevo rischiare di rimanere bloccata da qualche parte, e quindi ho preso l’aereo. Kangaroo Island Connect collega invece con un aliscafo veloce, 30 minuti.

Il volo Qantas a/r l’ho pagato 138 Eu compresi i bagagli in stiva. Durata 30 minuti circa, sono aerei piuttosto piccolini con elica.

AUTONOLEGGIO

163 Eu, direttamente con Hertz, con codice sconto aziendale. In loco, ho deciso di pagare extra 25 Aud al giorno per la copertura zero franchigia, e per fortuna, dal momento che, non so come, ho sfregiato un cerchione e danneggiato un po’ una delle gomme. Mi hanno assegnato una Kia Softonic nuovissima, compatta ma comoda. Ci ho fatto anche un po’ di sterrato, sulla costa sud. A Kangaroo Island non c’è verso di riuscire a trovare un’agenzia che ti conceda il migliaggio illimitato. Bisogna quindi lavorare un po’ e cercare quelle che ti danno 200 km giornalieri, anziché 100. In 4 giorno sono riuscita a stare entro gli 800, avanzandone anche. Penso che 100 siano davvero troppo pochi. L’alternativa sarebbe noleggiare l’auto ad Adelaide e traghettarla, ma il costo del trasporto vettura Sea Link lo fa pagare a caro prezzo. Ho speso 61 Euro di benzina

Hertz ha l’agenzia sia in aeroporto che a Penneshaw, dove attraccano i traghetti. In questo paese ho visto anche altre agenzie di autonoleggio.

Kangaroo Island Connect affitta sia auto che camper.

DORMIRE

2 notti al Fig Tree di Baudin Beach, prenotate con Booking, 51,5 Eu a notte. Un B&B grazioso, in stanza è presente un bollitore ed un frigo. C’è però una cucina in comune, con microonde. Un po’ freddo la sera, è presente un calorifero piccolo elettrico, ma non scalda molto. Circa 16-17 gradi in camera. Ci sono molte coperte, io però avevo il mio sacco a pelo. Vicinissimo alla spiaggia, da cui si vedono bellissimi tramonti, e stellate pazzesche, sia dal cortile di casa che dal vicino molo di attracco delle barche.

2 notti al Kangaroo Island Western Caravan Park, prenotato con Booking, 80 Eu a notte. In parte distrutto dall’incendio del 2020, si è ora completata la ristrutturazione, e mi è stato assegnato un bungalow nuovo di pacca, che valeva ogni singolo centesimo dei soldi spesi. Nel campeggio è possibile dormire in tenda, ma ad agosto non lo consiglio proprio, visto che può piovere ed è freddo. E’ molto comodo dormire in questa sistemazione perché è vicinissima al Flinders Chase National Park, ho visto quindi sia alba che tramonto alle Remarkable Rocks, senza fare alzatacce o guidare tardi la sera. E’ questa la zona in cui ho visto finalmente canguri liberi. Nel campeggio, al di là della zona abitata, è presente un grande prato con uno stagno. Qui ho visto pascolare diversi wallabies.

MANGIARE

A Kangaroo Island ci sono due supermercati, il Drake’s a Kingscote, e un Iga a Penneshaw, più piccolino. I prezzi sono più alti rispetto ad Adelaide. Il primo è decisamente il più grande e fornito, e la mia spesa per una scorta di cibo che mi è durata per 4 giorni è stata di 88 Aud circa.

TOTALE COSTI PER 4 GIORNI A KANGAROO ISLAND

138 Eu voli

125 Eu noleggio auto + 100 Aud copertura assicurativa extra (70 Eu)

263 pernottamento

88 Aud di cibarie (61 Eu circa)

18,5 Aud Seal Bay + 18 Aud Flinders Chase NP (25.55 Eu)

Totale 682,55 Eu

ESCURSIONI

Avendo un’auto a noleggio ho girato per conto mio, tuttavia è possibile partecipare ad escursioni organizzate da Sea Link oppure dagli ostelli/hotel di Adelaide. Agosto è un po’ bassa stagione, per cui l’offerta è limitata. I temi sono i più svariati, ci sono uscite di tipo naturalistico, per avvisare animali marini e terrestri, birdwatching, kayak, battute di pesca, altre di tipo gastronomico, con visita a vinerie, distillerie, fattorie del miele, coltivazioni di lavanda, e anche un po’ di avventura, con corse in dune buggy oppure sandboard. Il comune denominatore sono i costi piuttosto elevati.

ITINERARI

Alcuni affermano di aver visitato l’isola in una sola giornata, con un fuoristrada. Beati loro, io ho suddiviso il soggiorno fra costa est e ovest, 2 giorni per ogni lato, e non sono riuscita a vedere tutto, senza contare il fatto che essendo inverno, non ho nemmeno perso tempo a fare i bagni. L’isola misura 155 km di lunghezza per 55 di ampiezza, con circa 540 km di coste.

Penneshaw

Il tratto di strada da Kingscote a Penneshaw, pur snodandosi per lunghi tratti lontano dalla costa è tuttavia molto suggestivo, in quanto il paesaggio è verdissimo, ed è un alternarsi di pascoli e lagune, sotto un cielo terso e candine nuvole bianche. Prima di giungere a Penneshaw si guida sotto ad un tunnel di alberi intrecciati, consiglio di accostare per scattare fotografie davvero suggestive.

Penneshaw è una graziosa cittadina costiera con una vivace atmosfera da villaggio. Propone diverse passeggiate, fra cui il Kangaroo Island Sculpture Trail. Questo tortuoso sentiero di 1,5 km conduce a belvedere panoramici, vegetazione antica e splendide scogliere. Ospita anche un piccolo museo marittimo con mostre, informazioni e manufatti sulla storia marittima e popolare della penisola di Dudley. Al tramonto e all’alba dicono che sia possibile vedere un sacco di fauna selvatica, io ho percorso il Wallaby Trail, sempre lungo la costa, ma non ho visto nulla, purtroppo. Agenzie locali organizzano comunque gite serali, per ammirare gli animali che hanno abitudini notturne. La penisola di Dudley ospita quattro delle spiagge più famose dell’isola: Hog Bay, Brown Beach, Antechamber Bay e Island Beach.

American River

A soli 30 minuti da Penneshaw si trova la piccola cittadina balneare di American River, una delle migliori località di pesca dell’isola, e un ottimo posto per rilassarsi.

All’ingresso della città sarete accolti da un monumento alla goletta Independence. Fu la prima nave costruita nel sud dell’Australia, da cacciatori di foche americani nel 1803. Oggi un gruppo di instancabili volontari sta attualmente ricostruendo la goletta nella rimessa per barche sul molo della città.

La città si trova su un isolotto che sfocia nella Pelikan Lagoon. Essa è un paradiso per il birdwatching. American River ospita uno stormo di cacatua neri lucidi in via di estinzione. Specie di avifauna locale possono essere osservate da particolari nascondigli lungo la costa. Le tranquille acque della laguna sono ideali per pagaiare in kayak, che può essere noleggiato al molo.

Chi non ha voglia di pescare può comunque acquistare frutti di mare in un punto vendita di fronte al molo, differenti a seconda della stagione. Le ostriche locali sono molto apprezzate e sono disponibili visite guidate agli allevamenti. American River ospita ristoranti pluripremiati e luoghi di ristorazione caratteristici. E’ anche possibile diventare apicoltore per un giorno. Nel 1808 fu introdotta sull’isola la Ligurian Bee, che ha prosperato in seguito, e si dice produca uno dei mieli più pregiati al mondo. In alternativa è possibile conoscere la permacultura e ottenere alcuni consigli su come far funzionare al meglio il proprio giardino. Sul molo oziano al sole alcuni esemplari di una colonia stanziale di foche.

Pennington Bay

Prima di lasciare la zona di American River, non bisogna perdere l’occasione di visitare la spettacolare Pennington Bay, dove dicono sia possibile avvistare delfini (io non sono stata così fortunata), passeggiare sulla sabbia bianca, pescare dalla spiaggia o semplicemente ammirare il panorama. La salita in cima a Prospect Hill, appena fuori dalla strada principale, vale la pena, premiando gli scalatori con ampie vedute verso Penneshaw e sulla Pelican Lagoon. È stata costruita una scala per proteggere il paesaggio locale e rendere la salita un po’ più agevole.

Secondo me è la baia più bella dell’isola.

D’Estrees Bay

Anche questo a poca distanza da American River, proseguendo in direzione ovest, e ancora uno dei tratti di costa più belli dell’isola. Se a Pennington Bay eravamo in 3 nell’arco di chilometri, stessa quantità di esseri umani conto, me compresa, anche su questo lido. La strada che percorre questo tratto è sterrata, ma procedendo lentamente non ci sono grossi problemi. Se la mattina presto, pur con il sole, c’è freddo, ecco che verso le ore centrali della giornata la temperatura diventa piacevole, direi sui 14-15 gradi.

La D’Estrees Bay fa parte del circuito “Shipwreck trails”. Si incagliò su questo reef nel 853 l’Osmanly, un vascello diretto a Port Adelaide.

Seal Bay Conservation Park

Seal Bay ospita una colonia riproduttiva di leoni marini australiani. Ingresso 18.5 Aud per visita indipendente.

Costa invece circa 40 Aud la visita guidata con un ranger, ci si avvicina forse di qualche metro in più tramite una piattaforma dove gli indipendenti non possono  accedere. Il lato negativo è che i limiti temporali sono molto stretti, circa una trentina di minuti, dopo i quali i rangers accompagnano senza deroghe all’uscita per ricominciare da capo con un nuovo gruppo. La balconata per i fai da te consente comunque di avvistare gli animali piuttosto da vicino, e durante il percorso si può sostare a diversi belvedere. Oltre ai palmipedi da arrivare, c’è da dire che la spiaggia è magnifica.

Non ci sono limiti di tempo da rispettare, si può stare tutto il tempo che si desidera.

Vivonne Bay

ll fiume Harriet incontra il mare a Vivonne Bay e separa l’insediamento di capanne sulla spiaggia appartate nella boscaglia dal molo all’estremità occidentale. La spiaggia corre tra i due. Altra magnifica baia, ampia circa un paio di chilometri.

Assolutamente selvaggia e deserta, per lo meno in inverno. Pare che i locals ci vengano a fare surf durante la pausa pranzo, ne ho incontrato un paio mentre passeggiavo lungo l’arenile

Hanson Bay

In questa baia sfocia il South West river, le cui acque marroni ricche di tannini si mescolano a quelle color blu limpido del mare, in un contrasto cromatico quasi innaturale, alla luce splendente del sole. Un cartello al parcheggio avverte di un particolare effetto “sabbia mobile”, diffidando gli spericolati dotati di auto 4WD dallo scorrazzare sul bagnasciuga.

Flinders Chase NP

Oltre ad ospitare un vasto tratto di boscaglia nativa, Flinders Chase offre alcuni dei luoghi più suggestivi e famosi dell’isola, tra cui Remarkable Rocks (drammatiche rocce scolpite dal vento su un promontorio prominente), Admirals Arch (un vasto arco formato da onde e sede di una colonia di foche con pelliccia) e il faro di Cape du Couedic (un faro del 1906 in pietra locale). Tutti e tre accessibili in auto. Dopo gli incendi boschivi del 2020, stanno riaprendo brevi sentieri pedonali.

Ingresso 18 Aud per due giorni.

Azzeccata la scelta di pernottare al Western K.I. Caravan Park, che mi ha evitato lunghe guide notturne, che mi avrebbero forse fatto desistere dal rimanere sino a dopo il tramonto, e che mi ha evitato un’alzataccia, con annessa altra guida al buio, per assistere all’alba alle Remarkable Rocks.

Per quanto riguarda i sentieri, ho percorso il “Platipus Trail”, come consigliato un po’ prima dell’imbrunire, che insieme al mattino presto dovrebbe essere l’orario migliore per avvistare gli ornitorinchi, ma invano. Ho invece incontrato dei simpatici canguri.

Altri canguri, di specie diversa, con folta pelliccia color marrone scuro, tipici della zona, mi hanno attraversato la strada mentre dal faro di Cape du Couedic stavo tornando al Visitor Centre. Il limite di velocita sulla strada è di circa 80 km l’ora. Consiglio però di non superare i 50. Se un canguro dovesse attraversarvi improvvisamente la strada non riuscireste a frenare in tempo.

A destra Admirals Arch - A sinistra canguri di specie locale

Emu Bay – Stokes Bay – Snelling Beach

Le menzionate baie si trovano sulla costa nord. La prima l’ho visitata in una bella giornata di sole, proveniendo da Kingscote, e, se devo dire la verità, mi è sembrata meno affascinante di quelle della costa sud. Molto scenografica tuttavia la sosta alla Discovery Lagoon. In zona ho notato i cartelli che rimandavano a fattorie dove coltivano la lavanda. Alla seconda e terza invece ci sono passata rientrando dalla zona ovest prima di andare in aeroporto (il mio volo partiva alle 15.30). Il tempo non era granchè, pallido sole e molte nuvole dopo forte pioggia. Anche in questo caso, non sono rimasta particolarmente impressionata, come invece era successo sulla costa sud. Da Stokes Bay a Snelling Beach la strada costiera che le collega, la più breve, è interamente sterrata. L’ho percorsa a bassa velocità e non ho avuto alcun problema.

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